Rodolfo Vivaldi, genovese convinto, ha esercitato per molti anni, causa
tradizione di famiglia, la professione del farmacista. Sposato con la paziente
Simonetta, autrice di gustosi libri d'azione, esibisce con orgoglio, come la
madre dei Gracchi, la figlie Isabella e Carlotta e i quattro nipoti.
Si considera un cristiano imperfetto pur confidando in un bonario giudizio
finale. Devoto cultore dell'amicizia è solito pensare “un esercito di amici
combatte al mio fianco!”. Riguardo alla cultura tutto iniziò sotto la guida severa e sagace della
“Signora Maestra”, molto tempo addietro, alla Scuola Elementare di Stato
Generale Cantore. Poi la Scuola Media Andrea D'Oria e infine il liceo classico
all'Istituto Arecco, sotto la guida dei Padri Gesuiti.
In quegli anni fervidi di studi e di scoperte, ebbe la fortuna di
frequentare personaggi come Padre Angelo Arpa SJ, Padre Carlo M. Vergnano SJ;
avere come Maestri il latinista Mario Vattione e il Prof. Cesare Serena,
educatore colto e di profonda umanità, ascoltare le lezioni di Storia dell'Arte
del prof. Gianvittorio Castelnovi.
L'ambiente era adatto per coltivare le curiosità letterarie, storiche,
artistiche e di altri settori della cultura verso cui era portato fin da giovanissimo.
Maturata la struttura mentale di un conservatore prezzoliniano con tendenza
al tradizionalismo, e da sempre studioso della figura morale e intellettuale di
Giovannino Guareschi, ha pubblicato nel 2013 un saggio dal titolo “Guareschi e
Céline due grandi del '900”, nel quale manifesta la sua gratitudine morale e
intellettuale nei confronti del primo e l'ammirazione per il secondo,
deprecando l'ingiustizia di cui entrambi furono vittime. Sempre a Guareschi ha
dedicato negli ultimi anni due convegni; il primo, svoltosi all’Hotel Bristol,
dal titolo “Un umorista nei Lager” (2008) con proiezioni di video e letture
tratte dal “Diario clandestino”.
Il secondo convegno (2010) al Teatro della Gioventù, stracolmo di pubblico,
durante il quale furono presentati anche due libri sull’autore emiliano.
Per l’occasione intervenne anche la figlia Carlotta Guareschi.
Sempre per suo precipuo interessamento, a Genova è stata anche intitolata
al grande umorista “Piazzetta Giovannino Guareschi, giornalista e scrittore”, e
nuovamente era presente all’inaugurazione la figlia del grande scrittore,
Carlotta, e il Presidente del club “I ventitré”, il noto giornalista Egidio
Bandini.
Inoltre, memore forse dell'atmosfera respirata durante la giovinezza presso
la Compagnia di Gesù, si è cimentato in un commento-racconto sull'episodio
evangelico delle Nozze di Cana, facendone oggetto di una personale riflessione
sulla Chiesa di oggi e di ieri, rispettando l'ottica di un “cristiano
qualunque”, alieno da neo-teologie e/o improbabili misticismi (“Le nozze di
Cana” ed. Solfanelli. 2016).
Legge e scrive molto ed è socio fondatore e attuale presidente
dell'Associazione Culturale “Homines Cura Iuvat”, con la quale ha promosso
convegni, incontri e conversazioni sui più disparati argomenti, come le
vaccinazioni, la geriatria, ma anche la storia, la letteratura, l'arte e la
filosofia, la religione e l'ateismo.
Come presidente di “Homines Cura Iuvat” ha promosso nel 2016 un convegno
dal titolo “La luce dell’Occidente”, della durata di due giorni, che si svolse
a Palazzo Ducale nella “Sala delle letture e conversazioni scientifiche. All’evento parteciparono, come relatori, delle figure di primo piano della
cultura italiana, tra le quali Enzo Baldini, Stefano Monti Bragadin, Marcello
Veneziani. Annullati all’ultimo minuto per “allerta meteo” gli interventi di Dario
Antiseri e Franco Cardini.
Nel 2017 organizzò nella “Sala del capitano” di Palazzo san Giorgio, il
Convegno storico-economico “La Repubblica di San Giorgio. Finanza, Denaro,
Potere”, aperto dal Vice Sindaco Stefano Balleari. Fra gli oratori il Prof. Carlo Vivaldi Forti, la Prof.ssa Gabriella
Airaldi, il Prof. Stefano Monti Bragadin, e altri fra giornalisti e storici,
non meno illustri.
Nello stesso anno ho organizzato, col titolo “Le attese del vecchio”,
cinque incontri sul tema della geriatria, tanto attuale nella moderna società,
insieme al Prof. Luigi Fenga relatore principale e autore del libro con lo
stesso titolo del convegno.
Ha sostenuto con entusiasmo l’iniziativa di fondare l’Associazione “Domus
Cultura”, di cui è Presidente, associazione che, con il valido aiuto dei soci,
ha già promosso molti eventi particolarmente importanti per Genova e per i
genovesi. Ha in mente di scrivere una autobiografia, utile soprattutto a se stesso
per ricordare le cose più gradevoli e significative della sua oramai lunga
vita. Resta da evidenziare soltanto la sua incrollabile convinzione che la
cultura migliora gli uomini trasformandoli in creature piú sensibili, piú tolleranti, piú vicine
all’essere umano delineato nei millenni dal cristianesimo.